Assicurazioni - Rivista di diritto, economia e finanza delle assicurazioni privateISSN 0004-511X
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Riflessioni sulla Product Oversight and Governance alla luce delle Aspettative Ivass (di Francesco Petrosino, Assegnista di ricerca in Diritto dell’economia, Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Trento.)


Il presente contributo prende spunto dallo studio della Lettera al mercato dell'Ivass del 27 marzo 2024 – le Aspettative di vigilanza in materia di governo e controllo dei prodotti assicurativi – per affrontare l'impatto che il principio del value for money ha avuto con riferimento ad alcune fasi della regola di product oversight and governance nel contesto operativo delle imprese assicurative.

In particolare, attraverso le Aspettative, Ivass sottolinea come la sostenibilità economica del prodotto assicurativo costituisca un elemento essenziale in una prospettiva riformatrice della politica POG adottata dai manufacturers.

Innanzitutto, infatti, un corretto e costante rapporto – parametrato sul criterio della complessità – tra i benefici e i costi della polizza incide direttamente sulla determinazione del target market.

Secondariamente, e di conseguenza, il profilo della cost-efficiency influenza anche la fase di testing del prodotto: per un verso integrata da una precisa valutazione del prezzo; per l'altro completata dal client profit test, necessario per monitorare ed eventualmente correggere il rapporto tra indennizzo – o rendimento, nel caso della distribuzione di un IBIP – e spese in capo all’assicurato.

Appare dunque evidente come la clausola del value for money non solo importi delle rilevanti modifiche dei processi organizzativi interni all’impresa legati alla product oversight and governance. Ma, per giunta, influisca sulla determinazione dell'oggetto del contratto, ispirata necessariamente ai principi di proporzionalità e di giustizia contrattuale.

Reflections on Product Oversight and Governance in light of Ivass Expectations

This contribution draws on the study of the Ivass Market Letter dated March 27, 2024 – Supervisory Expectations regarding the governance and control of insurance products – to address the impact that the value for money principle has had on certain phases of the product oversight and governance rule within the operational context of insurance companies.

In particular, through the Expectations, Ivass emphasizes that the economic sustainability of the insurance product is an essential element in a reformative perspective of the POG policy adopted by manufacturers.

Firstly, a correct and constant relationship – parameterized according to the criterion of complexity – between the benefits and costs of the policy directly affects the determination of the target market.

Secondly, and consequently, the cost-efficiency profile also influences the product testing phase: on the one hand, integrated by an accurate price evaluation; on the other, completed by the client profit test, necessary to monitor and, if necessary, correct the relationship between compensation – or return, in the case of the distribution of an IBIP – and expenses borne by the insured.

It thus becomes evident that the value for money clause not only entails significant modifications to the internal organizational processes related to product oversight and governance, but also affects the determination of the subject matter of the contract, necessarily inspired by the principles of proportionality and contractual justice.

SOMMARIO:

1. Premesse di contenuto e studio delle Aspettative Ivass del 27 marzo 2024 in materia di governo e prodotto dei prodotti assicurativi - 2. Brevi cenni sul funzionamento della POG nel settore assicurativo - 3. Product oversight and governance e disposizione di assetti organizzativi adeguati nella produzione e distribuzione assicurativi - 4. Approccio regolatorio product oriented: complessità del prodotto e individuazione del mercato di riferimento - 5. Test di prodotto e Value for Money - 5.1. Client profit test e Value for Money - 6. Considerazioni conclusive - NOTE


1. Premesse di contenuto e studio delle Aspettative Ivass del 27 marzo 2024 in materia di governo e prodotto dei prodotti assicurativi

L’obiettivo del presente contributo consiste nell’approfondire la product oversight and governance con specifico riferimento al settore del diritto assicurativo. Lo studio della regola sarà affrontato alla luce della lettera al mercato del 27 marzo 2024 dell’Ivass, rubricata «Aspettative di vigilanza in materia di governo e controllo dei prodotti assicurativi» (da ora in poi “Aspettative”), che consente di condurre qualche ulteriore considerazione critica rispetto alle fasi in cui si struttura il governo del prodotto. Benché tale regola assuma una portata transettoriale [1] non può non notarsi come, nel mercato regolato delle assicurazioni private, essa sia stata oggetto di una corposa regolamentazione interna – artt. 30-decies, 121-bis e ter d.lgs. 209/2005; reg. Ivass n. 45/2020; provvedimento Ivass n. 97/2020 – scaturente dall’impianto normativo europeo – direttiva 2016/97/UE (c.d. IDD); reg. del. (UE) 2017/2358 –. L’intreccio di questi due livelli normativi determina i tratti distintivi di cui il governo del prodotto, nella sua accezione assicurativa, si arricchisce. E che fissano un differenziale rispetto alla governance così come declinata nel settore bancario, nonché dei servizi e delle attività di investimento. L’apporto delle Aspettative arricchisce i contenuti delle procedure POG che saranno puntualmente approfondite, con un’attenzione particolare al campo di applicazione degli Ibips. I prodotti di investimento assicurativi, infatti, più di altre soluzioni contrattuali, determinano per i consumatori il rischio di rendimenti netti al di sotto delle aspettative, a fronte di costi che potrebbero rivelarsi eccessivi [2]. Più specificamente, i passaggi maggiormente significativi della strategia di product oversight and governance saranno compresi alla luce del principio ispiratore – incidente così sulla produzione come sulla la distribuzione delle polizze – del c.d. value for money, assorbito dall’Autorità interna sulla scorta del diritto primario europeo e, soprattutto, degli atti di Eiopa. Il contributo proveniente dall’Autorità europea di settore, infatti, permette di approfondire dettagliatamente le modalità operative della governance. Finalizzate a [continua ..]


2. Brevi cenni sul funzionamento della POG nel settore assicurativo

Il vero e proprio baricentro della product oversight and governance [3] – ispirata a un approccio costumer-centric che investe così il momento della “creazione” come quello della distribuzione [4] – si traduce nel c.d. processo di approvazione [5]. Esso è contenuto in un documento – «politica in materia di governo e controllo del prodotto» – che fissa le misure essenziali relative all’intero ciclo di vita del prodotto [6] rivolte – in base all’art. 3, par. 1, lett. a), del reg. del. (UE) 2017/2358 – alla tutela massima del cliente [7]. Un momento fondamentale – e che peraltro si colloca all’inizio – del processo di approvazione comporta che le compagnie debbano definire il relativo target market positivo, corrispondente alla clientela di riferimento, determinata in base a specifici elementi: i rischi a cui i clienti sono esposti, relativi esigenze e obiettivi, le caratteristiche del prodotto – compreso il grado di complessità – e, infine, alcuni dati attinenti al potenziale assicurato (livello di conoscenza, età, occupazione e situazione familiare) [8]. In base ai medesimi criteri i produttori individuano anche i clienti che rientrano nel c.d. mercato di riferimento negativo, coloro a cui il prodotto non può essere distribuito giacché non rispondente ai propri bisogni, esigenze e caratteristiche. In questo modo, il prodotto viene concepito per intercettare un preciso cliente-tipo e così – con un “movimento circolare” [9] – viene impostata anche la fase distributiva. Tant’è che il distributore deve adottare dei “meccanismi di distribuzione” [10] che gli consentano di determinare – in termini di maggiore concretezza – il mercato di riferimento effettivo [11]. Il reg. Ivass n. 45/2020, insieme al reg. del. (UE) 2017/2358, arricchiscono infine la POG di ulteriori doveri che gli intermediari devono adempiere lungo l’intero arco dell’attività, finalizzati a mantenere la polizza coerente con l’audience di riferimento, oltre che sostenibile [12], relativamente al rapporto tra costi sostenuti dall’assicurato e somma indennizzata dall’impresa. Affinché, cioè, sia mantenuto costante [continua ..]


3. Product oversight and governance e disposizione di assetti organizzativi adeguati nella produzione e distribuzione assicurativi

Un primo elemento che emerge dalla lettura delle Aspettative nn. 1-4, prodromico affinché possano essere correttamente sviluppati i profili ulteriori – in particolare la fissazione del target market in relazione alla complessità del prodotto e la persistenza del value for money con riferimento al product testing e al profit test per il cliente – attiene all’inclusione della policy POG all’interno di un governo societario strutturato e funzionante secondo un’efficiente organizzazione interna. Ivass, infatti, considera le articolazioni della POG come parte di una procedura aziendale, adeguatamente integrate nella corporate governance assicurativa, nonché sottoposte al vaglio dei controlli interni [17]. Il documento nel quale deve essere formalizzata la politica di governance – comprendente precise indicazioni quanto ai criteri di determinazione del mercato di riferimento e di conduzione del product test – richiede che l’Alta direzione definisca il modello organizzativo d’impresa e che i processi decisionali siano adottati in aderenza con le indicazioni provenienti dall’organo amministrativo [18]. Un punto ulteriore – e che acquisisce un significato ancor più pregnante se rapportato al tipo contrattuale degli Ibips – a cui il regolatore interno ha riservato uno spazio significativo riguarda l’apprestamento di congrui presidi organizzativi interni per gestire e mitigare il rischio definito «di condotta» [19], connaturato cioè all’attività di produzione e collocamento delle polizze. Esso si concretizza per vero in distinte articolazioni: di non conformità alla normativa settoriale, reputazionale e in quello c.d. operativo, determinante cioè «perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalle disfunzioni di procedure interne» [20]. Quest’ultimo, dunque, non esclude che un impatto negativo sull’operatività dell’impresa assicurativa possa dipendere proprio da una product governance deficitaria. Dunque, dai primi punti delle Aspettative emerge chiaramente che l’assi­curatore debba dotarsi di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili [21]. Questi si realizzano con la procedimentalizzazione delle funzioni, a cui [continua ..]


4. Approccio regolatorio product oriented: complessità del prodotto e individuazione del mercato di riferimento

Dalla struttura delle Aspettative non può non notarsi una certa influenza determinata dagli atti di Eiopa [24]. L’impronta regolatrice eurocentrica su alcune fasi centrali della POG si è percepita distintamente, in particolare con riferimento alla relazione tra la complessità degli Ibips e la demarcazione del target market, nonché in relazione al valore adeguato del prodotto in rapporto sia al product testing che al client profit test. Con specifica attenzione al primo aspetto, Ivass richiede che la definizione del mercato di riferimento sia condotta con un sufficiente grado di granularità [25]. Come precisato dall’authority interna, il c.d. approccio di prodotto – ispirato dalla politica che sta alla base della direttiva IDD – comporta cioè che il maggiore grado di complessità della unit o index linked policy debba andare di pari passo con una sempre più puntuale targetizzazione del mercato [26]. Così come, per vero, può desumersi dal comma 3 dell’art. 6 del reg. Ivass n. 45/2020 che rinviene requisiti ulteriori e ancor più stringenti ai fini della corretta perimetrazione del bacino di utenza [27]. Sulla scia del regolatore europeo [28], inoltre, è l’impresa che – nell’intento di intercettare puntualmente i confini del mercato – deve formulare una propria nozione di complessità del prodotto Ibips, affinché questo possa poi essere collocato su una scala di complessità, anch’essa determinata dal produttore [29]. Non può nascondersi che l’impostazione regolatoria che ha ispirato le autorità interna ed europea sia fondata sulla teorica della c.d. metaregolazione, che una certa dottrina ha da tempo attentamente colto [30]. In sostanza, affinché i presidi di product governance funzionino esattamente – e, in conclusione, garantiscano la piena tutela del cliente e la stabilità sistemica – è dapprima la stessa impresa a dover svolgere un’autovalutazione in merito alla correttezza delle procedure e dei meccanismi aziendali interni e alla loro conformità alla disciplina di settore. In seguito, la sorveglianza svolta dal­l’autorità di riferimento sulla solidità organizzativa dell’intermediario garantisce che [continua ..]


5. Test di prodotto e Value for Money

L’impatto più significativo della soft law di Eiopa in seno alle Aspettative, si riscontra in particolare in tema di value for money, principio che informa l’intero processo di product governance. Soprattutto con riferimento alla fase di test del prodotto, in cui i manufacturers accertano che le polizze soddisfino esigenze, obiettivi e caratteristiche dei soggetti appartenenti al target market durante tutto l’arco di vita del contratto assicurativo anche, se del caso, attraverso analisi di scenario [31]. Preliminarmente va precisato il significato che il value for money assume nei meccanismi interni di product oversight and governance, collegato all’individuazione del mercato in una dimensione operativa policyholder-oriented. Con il termine “value for money” si fa riferimento – come puntualmente precisato all’art. 8, comma 1, lett. a-b) e comma 2, lett. a) del reg. Ivass 45/2020 [32] – al valore che il prodotto offre al cliente, la misura cioè del­l’utilità delle coperture e dei servizi prestati [33], nonché, rispetto ai prodotti misti assicurativo-finanziari, delle aspettative di rendimento [34]. Per capire meglio però quando un prodotto “genera valore” [35] è necessario, dunque, considerare l’intero rapporto obbligatorio. Ciò significa che, in sede di supervisione, l’autorità accerta e tiene monitorato l’equilibrio sussistente tra la prestazione dell’assicuratore – consistente nel pagamento del­l’indennizzo o della di rendita finanziaria maturata in base all’andamento di un indice o di un fondo sottostanti – e i costi – rappresentati da quella porzione di premio identificati nei cc.dd. caricamenti – sostenuti dal­l’assicurato. Più precisamente, il valore corretto è garantito quando, lungo tutto il product life cycle, sussiste tra questi due poli un rapporto che Eiopa – nel suo più recente Supervisory statement sulla valutazione del value for money – definisce “proporzionato” [36]. Pertanto, la vigilanza sulla POG nel testare complessivamente la sostenibilità per il cliente del contratto distribuito, valuta non solo i vantaggi – in termini di prestazione [continua ..]


5.1. Client profit test e Value for Money

Uno spazio di analisi va poi riservato a un momento specifico, parte integrante del test di prodotto, che si riscontra nel c.d. profit test lato cliente. Questo passaggio del processo POG non è espressamente previsto né da parte dal complesso normativo dell’Unione, né degli atti di recepimento del pacchetto IDD, ma è stato elaborato invero a livello regolatorio. Grazie cioè all’intervento di Eiopa che, attraverso la Methodology to assess value for money in the unit-linked market del 31 ottobre 2022, ha elaborato un modello di valutazione del valore differente, coerente con la politica europea di tutela del consumatore. A livello interno, l’aggiunta di questa ulteriore fase nella policy POG è stata accolta da Ivass per mezzo del documento di consultazione n. 8/2023. E in questo documento – strutturato secondo lo schema delle Aspettative – l’autorità di vigilanza sottolinea addirittura che la verifica della redditività lungo il versante del cliente ricopre un ruolo «centrale» [41]. Le Aspettative hanno seguito dunque l’impostazione accolta dal­l’authority europea che per prima ha previsto che la vigilanza «should imply a product profitability testing exercise to gain a full picture of the impact of costs and, depending on the target market, other factors like inflation, versus the performance following a consumer perspective» [42]. Concretamente, con questo test i produttori monitorano premi, prestazioni, ma anche i costi, generati dal contratto durante il suo ciclo di vita. Attraverso un tale approccio looking forward, calcolano cioè quale sarà l’ammontare dell’indennizzo – al netto dei costi – dovuto al verificarsi dell’evento della vita dedotto contrattualmente [43]. Un tale esame, prettamente concentrato sulla dimensione consumeristica del rapporto, richiede un certo rigore nel suo svolgimento. Sicché esso deve essere condotto in conformità alle caratteristiche del mercato di riferimento, alle previsioni di rendimento, alle esigenze del mercato stesso, oltre che in base a indicatori quantitativi [44]. Riguardanti cioè profili che incidono sul calcolo finale della prestazione dell’assicuratore e che possono essere misurati dagli uffici di gestione del [continua ..]


6. Considerazioni conclusive

Fermata la puntualizzazione sulla necessaria convivenza tra la sostenibilità finanziaria dell’impresa assicurativa e la redditività del tipo contrattuale per il cliente, i punti relativi al test del mercato, ma soprattutto del cliente in relazione al criterio del value for money, meritano alcune considerazioni conclusive. L’enfasi [50] posta dalle Aspettative sul client profit test appare giustificata per via del suo potenziale impatto a livello sistemico. In primo luogo, infatti, la verifica della compatibilità del prodotto per il cliente – quale elemento portante del value for money assessment – contribuisce a ispirare la regola di product governance – e con essa le procedure interne aziendali dell’assicuratore sin dal momento del design del prodotto – alle logiche di tutela degli assicurati e, conseguentemente, di stabilità del mercato [51]. In conseguenza – e a maggior ragione nel contesto assicurativo, dove l’organizzazione d’impresa diventa essa stessa parte del sinallagma contrattuale – anche il lato del contratto sembra esserne plasmato. In aderenza alle posizioni espresse da Eiopa il rapporto tra gli obblighi reciproci – (i costi compresi nel) versamento del premio e pagamento del­l’indennizzo o maturazione di un rendimento periodico – è ispirato alla proporzionalità [52]. Sulla scorta di tale principio, Ivass dunque sembra condividere con Eiopa una comune volontà politica di eterointegrazione negoziale [53], finalizzata alla conclusione di un contratto “giusto”. Laddove la giustizia contrattuale si realizzi, infine, in un equilibrio economico tra le reciproche prestazioni [54]. Nell’esame della POG, per vero, il perseguimento della giustizia contrattuale – realizzata attraverso il bilanciamento dei reciproci obblighi e vantaggi derivanti dal rapporto obbligatorio – assume un significato di sistema [55]. Per un verso, importa che i presidi organizzativi dell’impresa funzionino correttamente, per l’altro che nel mercato siano collocati prodotti adeguati la profilo del consumatore, sostenibili. Infine, il cambio di paradigma sospinto dalle Aspettative non può che coinvolgere, sulla scorta delle linee direttrici della protezione consumeristica e della solidità del [continua ..]


NOTE