Assicurazioni - Rivista di diritto, economia e finanza delle assicurazioni privateISSN 0004-511X
G. Giappichelli Editore

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Il consumatore di prodotti assicurativi attivo e responsabile (di Alessandra Camedda, Ricercatrice di Diritto dell’economia presso l’Università degli Studi di Cagliari.)


In uno scenario di continua evoluzione dei mercati e di progressiva emersione di nuovi modelli di consumo, il presente contributo si propone di verificare se ed in che termini nel settore assicurativo vada affermandosi un modello di consumatore attivo, partecipativo e responsabile nella sua relazione con il mercato. In proposito, il contributo rinviene importanti elementi di segno positivo nella twin transition promossa a livello europeo, soffermandosi, in particolare, sull’empowerment del consumatore di prodotti assicurativi ricollegabile a talune manifestazioni dell’InsurTech e sul ruolo di stakeholder chiamato a guidare, con le proprie scelte, il processo di trasformazione sostenibile del mercato, riconosciutogli dalla recente normativa europea.

The active and responsible consumer of insurance products

In a context of continuous evolution of the markets and progressive emergence of new consumption models, this paper aims to verify whether and in what terms in the insurance sector an active, participatory and responsible consumer model is establishing itself in its relationship with the market. In this regard, the paper finds important positive elements in the twin transition promoted at European level, focusing, in particular, on the empowerment of the consumer of insurance products facilitated by InsurTech and on the role of stakeholder who guides, with their own choices, the process of sustainable transformation of the market, recognized to the consumer by recent European legislation.

SOMMARIO:

1. Proattività, responsabilità e partecipazione nel mercato assicurativo: note introduttive - 2. InsurTech ed empowerment del consumatore di prodotti e servizi assicurativi - 3. Il consumatore di prodotti assicurativi sostenibili e le strategie normative di contrasto al greenwashing - 4. Conclusioni - NOTE


1. Proattività, responsabilità e partecipazione nel mercato assicurativo: note introduttive

In uno scenario di continua evoluzione dei mercati e di progressiva emersione di nuovi modelli di consumo, di cui è emblematico l’accreditamento della figura del prosumer quale compartecipe dei processi produttivi [1], si ritiene opportuno valutare se anche nel settore assicurativo vada affermandosi – ed eventualmente in quali termini – un modello di consumatore attivo, partecipativo e responsabile nella sua relazione con il mercato e non più soltanto con la controparte professionale. Un paradigma, dunque, speculare rispetto a quello del consumatore vulnerabile [2] che ha assunto particolare rilevanza anche nella regolazione assicurativa soprattutto per effetto delle disposizioni in materia di Product governance (breviter: POG) e di distribuzione introdotte dalla direttiva IDD [3], che impongono di considerare talune condizioni di possibile vulnerabilità [4] sia nella definizione del mercato di riferimento dei prodotti assicurativi sia nella valutazione della loro coerenza, adeguatezza o appropriatezza al profilo del singolo cliente [5]. In proposito, riteniamo di dover preliminarmente osservare che la figura del consumatore responsabile e partecipe può, in qualche modo, ritenersi insita nel settore assicurativo in ragione della dimensione sociale ed economica del fenomeno regolato. Invero, il contratto di assicurazione, se inteso in senso proprio [6], si caratterizza in ogni sua declinazione per la finalità di soddisfacimento dell’esigenza di sicurezza economica avvertita dall’assicurato in relazione al verificarsi di specifici eventi dannosi o attinenti alla vita umana. Il consumatore può, dunque, considerarsi un soggetto responsabile già solo in virtù della sua scelta [7] di ricorrere allo strumento assicurativo per garantirsi una forma di protezione da rischi che incombono sulla sua persona o sul suo patrimonio. Peraltro, che l’assicurato risponda ad un modello di consumatore responsabile e partecipativo risulta ancora più evidente in un contesto nel quale le istanze di protezione dall’accadimento di determinati eventi non trovano piena e soddisfacente tutela sul fronte pubblico. In un quadro come quello descritto, infatti, le assicurazioni permettono al consumatore di affiancare i pubblici poteri nell’esercizio delle funzioni da questi tradizionalmente svolte. Ne [continua ..]


2. InsurTech ed empowerment del consumatore di prodotti e servizi assicurativi

Seppur con varietà di sfumature, pressoché tutti i contributi in tema di digitalizzazione del settore assicurativo ne evocano gli effetti dirompenti su punti nevralgici dell’attività assicurativa [26] quali la definizione delle strategie aziendali, i processi di design e di pricing dei contratti, la gestione dei canali e delle pratiche di distribuzione assicurativa e, ancora, le attività di assistenza e di gestione del rapporto post-vendita [27]. È, peraltro, evidente che i potenziali vantaggi associati all’InsurTech interessano tutti gli attori della filiera assicurativa: non soltanto le imprese di assicurazione e gli intermediari, ma anche i consumatori [28]. Invero, l’uso delle nuove tecnologie nel settore assicurativo [29] offre a questi ultimi non solo benefici in chiave di personalizzazione dei prodotti assicurativi, grazie alla maggiore disponibilità di dati dei potenziali contraenti da parte delle imprese [30], ma anche la possibilità di assumere un ruolo più attivo all’interno del mercato, abilitandoli allo svolgimento di attività che, altrimenti, gli sarebbero precluse. Ciò vale innanzitutto per quanto riguarda la stipulazione dei contratti, la gestione del rapporto che intercorre con la controparte professionale e la più rapida ed efficace fruizione delle prestazioni assicurative. Limitandoci ad alcuni brevi cenni sul punto, ricordiamo, sotto il primo dei profili menzionati, il fenomeno dell’instant insurance: infatti, nelle ipotesi ad esso riconducibili, grazie alla collaborazione tra le imprese di assicurazione e le start–up Insurtech, il consumatore può ricevere direttamente sul proprio smartphone proposte di coperture assicurative a basso costo e di brevissima durata destinate alla copertura di esigenze contingenti [31] ed è abilitato, ove le ritenga di proprio gradimento, a sottoscriverle “in mobilità”. Altrettanto noti sono i vantaggi della digitalizzazione del settore assicurativo sotto i due ulteriori aspetti considerati, i quali rifluiscono soprattutto nell’agevolazione – specialmente in chiave di abbattimento delle tempistiche necessarie – delle comunicazioni e degli scambi informativi necessari anche ai fini della gestione e liquidazione dei sinistri; attività, queste [continua ..]


3. Il consumatore di prodotti assicurativi sostenibili e le strategie normative di contrasto al greenwashing

Il secondo punto di emersione, nel mercato assicurativo, del modello del consumatore attivo e responsabile si riscontra in relazione al dibattuto tema della sostenibilità, che, al pari di quello concernente l’innovazione tecnologica [42], investe trasversalmente i diversi comparti del mercato finanziario in senso lato. Le iniziative normative in materia di finanza sostenibile attribuiscono, infatti, alle imprese di assicurazione un ruolo chiave nel processo di transizione ecologica e nella promozione di modelli di sostenibilità ambientale, sociale e di governance, in ragione della loro duplice veste di soggetti che realizzano prodotti assicurativi – e assumono professionalmente rischi – e di investitori istituzionali che possono indirizzare ingenti capitali verso investimenti sostenibili e di lungo termine [43]. Come è noto, l’obiettivo del legislatore europeo di orientare il mercato in senso etico si è tradotto, sul piano normativo, anche in una progressiva funzionalizzazione dell’autonomia negoziale alla realizzazione di interessi socialmente rilevanti. È, cioè, cresciuta l’attenzione delle Istituzioni verso quelle soluzioni contrattuali che permettano al consumatore non soltanto di soddisfare il bisogno individuale di protezione da determinati rischi ma anche di concorrere alla realizzazione di un mercato attento all’impatto sociale e ambientale delle attività economiche. Gli stessi consumatori si mostrano più sensibili a criteri di sostenibilità ambientale e sociale nell’assunzione delle decisioni in materia assicurativa e/o di investimento, valutandone l’impatto anche in chiave di finanziamento di attività e progetti virtuosi sul piano della tutela di interessi facenti capo alla collettività quali a titolo meramente esemplificativo, il rispetto dell’am­biente e la lotta ai cambiamenti climatici, la tutela dei diritti umani, l’inclu­sione sociale, il benessere dei lavoratori e l’osservanza della parità di genere nella composizione degli organi di amministrazione. Si manifesta, dunque, un mutamento dell’approccio del consumatore al mercato assicurativo in quanto, nel determinarsi alla stipulazione del contratto, egli non subisce passivamente l’offerta dell’operatore professionale considerandone unicamente la convenienza in termini di rapporto [continua ..]


4. Conclusioni

Alla luce di quanto osservato, pare evidente che l’affermazione del modello del c.d. consumatore attivo e responsabile sia strettamente dipendente dalla volontà del legislatore europeo di affidare la realizzazione degli obiettivi di sostenibilità del mercato alle scelte del consumatore e di individuare in quest’ultimo il vero motore della “doppia transizione” ecologica e digitale. Come accennato, anche nel settore assicurativo si registrano significativi passi avanti nell’affermazione della responsabilità e proattività del consumatore come veri e propri principi di regolazione del mercato. Ne è un chiaro sintomo la considerazione del consumatore (più in generale del cliente) e dei suoi obiettivi anche di sostenibilità quale fulcro dei processi di realizzazione e di distribuzione dei prodotti assicurativi, trattandosi di scelta essenziale nell’ottica della valorizzazione del contratto di assicurazione quale strumento, non solo di protezione individuale, ma anche di tutela della collettività e di sostegno allo sviluppo economico. Ancorché apprezzabile, il percorso intrapreso appare, però, ancora molto lungo e non manca di suscitare perplessità sul piano della sua concreta efficacia. A nostro parere, infatti, l’interesse del legislatore alla piena affermazione di un modello di consumatore attivo si scontra col fatto che le numerose norme animate da tale finalità – in particolare quelle concernenti il mercato digitale e la c.d. finanza sostenibile – sembrano sottendere la convinzione che il consumatore sia sempre un soggetto perfettamente in grado di comprendere i meccanismi e i rischi del mercato. Tuttavia, l’effettiva capacità dei consumatori di effettuare scelte attive e pienamente consapevoli idonee a soddisfare le loro esigenze assicurative, previdenziali, di risparmio o investimento e, al contempo, ad indirizzare il mercato verso la soddisfazione di interessi “superindividuali” è un presupposto della cui sussistenza è ancora oggi legittimo dubitare. Di qui l’importanza di mettere in campo strumenti che effettivamente supportino i consumatori nella scelta di prodotti assicurativi che presentino un adeguato valore per i clienti (garantendo la copertura dei rischi ad un prezzo equo) e, al contempo, l’orientamento del risparmio verso una crescita economica [continua ..]


NOTE