Assicurazioni - Rivista di diritto, economia e finanza delle assicurazioni privateISSN 0004-511X
G. Giappichelli Editore

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Rischio pandemia e governance (di Sara Landini, Associato di Diritto privato – Università degli Studi di Firenze.)


Il saggio muove da studi attuariali compiuti all’inizio del ventunesimo secolo ben prima della attuale situazione che ha avuto un significativo impatto sul mercato assicurativo. Il saggio mira ad individuare la rilevanza di tali studi attuariali in ambito di governance e anche di governo del prodotto.

Pandemic risk and governance

The paper deals with come important actuarial studies at the beginning of the XXI century, before the present situation that has had a significant impact on the insurance market. The Author underlines the importance of those studies in the field of insurance governance and insurance product governance.

SOMMARIO:

1. Pandemic risk e assicurazione: impatto su governance e prodotti - 2. Il governo del rischio dopo Solvency - 3. Il governo del prodotto dopo IDD - NOTE


1. Pandemic risk e assicurazione: impatto su governance e prodotti

Era il 2006 quando lo European Actuarial Consultative Group pubblicò un paper [1] ponendo all’attenzione degli assicuratori il rischio pandemia e sottolineando al contempo come questo dovesse essere considerato nella evoluzione Solvency che portava a rivedere i livelli patrimoniali secondo una logica risk based considerando tutti i rischi cui è esposta la compagnia e non solo i rischi assunti. Lo scritto prende spunto dal report degli attuari alla luce dell’applica­zio­ne di Solvency 2 (Dir. 2009/138/UE) e anche del governo del prodotto introdotto dalla direttiva IDD sulla distribuzione dei prodotti (Dir. 97/2016/UE). Nel paper viene dato atto di come il rischio pandemia stia emergendo sulla base di alcuni dati relativi a recenti infezioni virali: – Influenza spagnola, 1918 (H1N1): questa è considerata la pandemia influenzale più mortale registrata negli ultimi quattrocento anni. In un’influen­za normale, il 90% dei decessi riguarda persone di età superiore ai 65 anni. Il 99% dei decessi causati dall’influenza spagnola nel 1918 erano persone sotto i 65 anni. Alcune valutazioni hanno indicato che il bilancio delle vittime in tutto il mondo era di 40-50 milioni di persone. Tuttavia non è chiaro quanto queste morti siano state effettivamente causate dall’influen­za spagnola e quanti decessi fossero effettivamente dovuti ad altri motivi consequenziali o come risultato di diversi fattori come la malnutrizione o la presenza di altre infezioni virali o batteriche, frequenti all’epoca e non curate per mancanza di mezzi. – Influenza asiatica, 1957: il bilancio globale delle vittime è stato di circa 2 milioni, significativamente inferiore rispetto al numero dei morti causati dalla spagnola. La differenza sta anche nel il fatto che questa volta le morti sono state registrate più tra anziani e bambini. – Influenza di Hong Kong, 1968: questa influenza ha avuto un andamento simile alla pandemia del 1957, ma con meno morti (36.000 negli Stati Uniti). È significativo che per tutte e tre le pandemie la diffusione nel mondo sia stata molto rapida. Concludeva il report che non poteva escludersi una nuova pandemia e si calcolava che la prossima avrebbe dovuto verificarsi tra circa 10 anni dal 2006, quindi Covid-19 ha tardato un po’ rispetto alle aspettative il gruppo di consultazione di attuari. Il report [continua ..]


2. Il governo del rischio dopo Solvency

Già il gruppo di studio degli attuari nel 2006 evidenziava come la allora proposta di direttiva Solvency avrebbe richiesto di considerare il rischio pandemia. Si tratta della dir. 2009/138/CE in materia di accesso ed esercizio delle attività di assicurazione e riassicurazione (solvibilità II) [2]. Come noto Solvency ha avuto un importante impatto sui compiti degli organi di governo. Il consiglio di amministrazione viene chiamato ad una gestione qualitativa con compiti e responsabilità accresciute per il cui svolgimento sarà necessario che i membri dell’organo amministrativo siano inseriti effettivamente nella vita della compagnia e che siano selezionati, ora più di prima, tenuto conto delle loro approfondite competenze professionali. Do­vranno infatti avere la capacità di una visione prospettica e un controllo dei rischi ivi compresi quelli che derivano dalla non conformità a norme, garantendo il perseguimento dell’obiettivo della salvaguardia del patrimonio anche in un’ottica di medio-lungo periodo. Lungo è stato il processo che ha portato alla direttiva 138, che riteniamo utile ricordare anche per evidenziare le dinamiche che hanno condotto al­l’at­tuale sistema normativo. Nel 2000 la Commissione ha deciso di avviare una revisione fondamentale della regolamentazione delle assicurazioni e nel 2003 ha costituito un comitato di rappresentanti ad alto livello delle autorità pubbliche nazionali nel settore della vigilanza in materia di assicurazione, riassicurazione e pensioni aziendali e professionali: il Comitato delle assicurazioni europee e Supervisori delle pensioni aziendali (CEIPOS) che avrebbe dovuto “consigliare la Commissione, in particolare per quanto riguarda la preparazione di progetti di misure di attuazione nel settore dell’assicurazio­ne, della riassicurazione e delle pensioni professionali … contribuire alla coerente attuazione delle direttive comunitarie e alla convergenza delle prassi di vigilanza degli Stati membri in tutta la Comunità” (art. 2 EU Commission Decision 2004/6/EC of 5 November 2003 establishing the Committee of European Insurance and Occupational Pensions Supervisors, OJ 2004, L 3/30). Nel­l’adem­pimento di tali obblighi, il CEIOPS ha dovuto mantenere stretti legami operativi sia con la Commissione che con il Comitato europeo delle assicurazioni e delle pensioni [continua ..]


3. Il governo del prodotto dopo IDD

L’attenzione dovrà essere posta all’adeguatezza dei prodotti in commercio con una nuova mappatura dei rischi nelle mutate dinamiche sociali. La regola della “Governance del prodotto” viene individuata all’art. 25 IDD [dir. 97(2016)] ove si prevede, ad esclusione delle polizze grandi rischi, che: “Le imprese assicurative, così come gli intermediari che realizzano prodotti assicurativi da offrire in vendita ai clienti, adottano, gestiscono e controllano un processo di approvazione per ciascun prodotto assicurativo o per ogni modifica significativa di un prodotto assicurativo esistente, prima che sia commercializzato o distribuito ai clienti. Il processo di approvazione del prodotto dev’essere proporzionato e adeguato alla natura del prodotto assicurativo. Il processo di approvazione del prodotto precisa per ciascun prodotto un mercato di riferimento individuato, garantisce che tutti i rischi specificamente attinenti a tale mercato di riferimento siano stati analizzati e che la strategia di distribuzione prevista sia coerente con il mercato di riferimento stesso, e adotta misure ragionevoli per assicurare che il prodotto assicurativo sia distribuito al mercato di riferimento individuato. L’impresa assicurativa comprende e riesamina regolarmente i prodotti assicurativi che offre o commercializza, tenendo conto di qualsiasi evento che possa incidere significativamente sui rischi potenziali per il mercato di riferimento individuato, onde almeno valutare se il prodotto rimanga coerente con le esigenze del mercato di riferimento e se la prevista strategia distributiva continui a essere adeguata. Le imprese assicurative, così come gli intermediari che realizzano prodotti assicurativi, mettono a disposizione dei distributori tutte le informazioni necessarie sul prodotto assicurativo e sul processo di approvazione del prodotto, compreso il suo mercato di riferimento individuato. I distributori di prodotti assicurativi che forniscono consulenza in merito a prodotti assicurativi non realizzati in proprio o che li propongono adottano opportune disposizioni per ottenere le informazioni di cui al quinto comma e per comprendere le caratteristiche e il mercato di riferimento individuato di ciascun prodotto assicurativo”. Ad aprile 2016 Eiopa, una delle 3 autorità responsabili del coordinamento della vigilanza dei mercati finanziari a livello Europeo, ha pubblicato un documento [continua ..]


NOTE